
La famiglia Montaperto
Nobile famiglia che si vuole d’origine normanna e che vanta a capostipite un Giovan Matteo padre di Giorlando, il quale con privilegio del 7 ottobre 1095 ottenne la concessione del castello di Guastanella, che fu poi chiamato Raffadali, perché possedimento (raffa) d’Alì.
Senza discutere su tali origini è certo però che la famiglia Montaperto è una delle più antiche e nobili di Sicilia e si vuole che abbia dato alla chiesa un santo, San Gerlando, patrono di Girgenti. Possedette il principato di Raffadali, le ducee di Sant’Elisabetta, di San Niccolò, i marchesati di Montaperto e di Melia, le baronie di Calamonaci, Cicalbo, Gatta, S. Lorenzo, Diesi, Fiumefreddo, Grotte, Friddicelli, Fontana degli Angeli, le saline di Cantarella, Platanella, Cianciana, la torre del porto di Girgenti, ecc. ecc.
Un Bartolomeo, valoroso capitano, fu difensore di Mazzara nell’anno 1316 contro i Francesi e tenne la carica di capitano di giustizia in Trapani nell’anno 1325 e in Palermo negli anni 1321, 1328; un Luigi Montaperto e Chiaramonte, figlio di Lamberto (possessore della baronia di Raffadali nell’anno 1345) e di Isabella Chiaramonte, fu consigliere di re Martino e marito di Antonia degli Uberti, dalla quale ebbe portati in dote tutti i feudi di casa Uberti; un Nicolò, dell’ordine dei Minori, fu arcivescovo di Palermo nell’anno 1380; un Giovanni Montaperto e Abbatellis fu vescovo di Mazzara; un Giacomo fu senatore di Siracusa negli anni 1416, 1425, 1427;
un Antonio, milite, fu luogotenente di maestro giustiziere nell’anno 1431; un Antonello fu castellano di Girgenti nel 1479; un Pietro fu deputato del Regno nel 1499 e forse egli stesso fu quel Pietro Montaperto che, con privilegio dato a 20 dicembre 1522 esecutoriato a 23 agosto 1523, venne elevato all’eccelsa carica di pretore di Palermo; un Nicolò, barone di Raffadali, fu capitano di giustizia di Palermo nell’anno 1545 e nel 1562-63; un Pietro, con privilegio dato a 10 aprile 1599 esecutoriato a 14 gennaio 1600, ottenne la concessione del titolo di marchese; un Nicolò, con privilegio dato a 22 giugno esecutoriato a 27 agosto 1608, ottenne il titolo di marchese di Montaperto; un Pietro fu senatore di Palermo negli anni 1615-16, 1633-34; un Giuseppe-Nicolò Montaperto e Spucches, marchese di Montaperto, cavaliere dell’ordine di S. Giacomo, maestro di campo della sergenzia di Girgenti, vicario generale del regno, pretore di Palermo negli anni 1653-54, 1661-62, con privilegio dato a 1 maggio esecutoriato a 24 ottobre 1650, ottenne la concessione del titolo di principe di Raffadali; un Francesco principe di Raffadali, fu capitano di giustizia in Palermo negli anni 1681-82 e pretore nel 1682-83;
un Domenico, marchese di Montaperto, fu capitano di giustizia in Palermo nel 1688-89 e pretore nel 1689-90; un Ottavio, principe di Raffadali, fu capitano di giustizia in Palermo negli anni 1702-3, 1707-8, pretore nel 1711-12, e deputato del Regno nel 1714; un Bernardo, principe di Raffadali, fu capitano di giustizia nel 1731-32 e pretore nel 1742-43, deputato del regno nel 1741, 1758; un Raimondo fu giurato di Girgenti nel 1745-46 e capitano di giustizia della stessa città nel 1761; un Antonino, dei principi di Raffadali, fu duca di Sant’Elisabetta, ministro in Polonia nel 1757, plenipotenziario a Vienna nel 1767, ambasciatore in Spagna nel 1770, cavaliere degli ordini di San Gennaro e dell’Aquila bianca, ecc.; un Salvatore, principe di Raffadali, fu gentiluomo di camera di re Ferdinando IV, maggiordomo della regina di Spagna, plenipotenziario presso la corte di Danimarca, cavaliere degli ordini di S. Gennaro, di Malta e del Toson d’oro, Grande di Spagna; un Giuseppe fu capitano di giustizia di Girgenti nel 1799-800; un altro Salvatore (nipote del precedente) a 20 giugno 1806 ottenne investitura del principato e terra di Raffadali, a 6 settembre 1809 del marchesato e terra di Montaperto, della terra di Sant’Elisabetta e della baronia di Calamonaci, a 24 dicembre 1783 aveva ottenuto investitura del titolo di duca di Sant’Elisabetta, fu marito 1° di Antonia Calascibetta, per la quale passò in casa Montaperto il titolo di duca di San Nicolò, e 2° di Carolina Reggio.
Fu padre di Bernardo, che, qual principe di Raffadali, sedette come Pari al Parlamento del 1848 e fu padre di Antonia riconosciuta, con lettere patenti dell’11 luglio 1899, nel titolo di duca di S. Nicolò e, con lettere patenti del 24 novembre 1901, nei titoli di principe di Raffadali, duca di Sant’Elisabetta, marchese di Montaperto, barone di Calamonaci, signore dello stato e terra di Raffadali, signore della terra di Sant’Elisabetta.
Arma: d’azzurro, a quattro sbarre alternate da nove rose, poste 1.2.3.2.1; il tutto d’argento. (Fonte:Nobiliario di Sicilia)
La famiglia Montaperto
Nobile famiglia che si vuole d’origine normanna e che vanta a capostipite un Giovan Matteo padre di Giorlando, il quale con privilegio del 7 ottobre 1095 ottenne la concessione del castello di Guastanella, che fu poi chiamato Raffadali, perché possedimento (raffa) d’Alì.
Senza discutere su tali origini è certo però che la famiglia Montaperto è una delle più antiche e nobili di Sicilia e si vuole che abbia dato alla chiesa un santo, San Gerlando, patrono di Girgenti. Possedette il principato di Raffadali, le ducee di Sant’Elisabetta, di San Niccolò, i marchesati di Montaperto e di Melia, le baronie di Calamonaci, Cicalbo, Gatta, S. Lorenzo, Diesi, Fiumefreddo, Grotte, Friddicelli, Fontana degli Angeli, le saline di Cantarella, Platanella, Cianciana, la torre del porto di Girgenti, ecc. ecc.
Un Bartolomeo, valoroso capitano, fu difensore di Mazzara nell’anno 1316 contro i Francesi e tenne la carica di capitano di giustizia in Trapani nell’anno 1325 e in Palermo negli anni 1321, 1328; un Luigi Montaperto e Chiaramonte, figlio di Lamberto (possessore della baronia di Raffadali nell’anno 1345) e di Isabella Chiaramonte, fu consigliere di re Martino e marito di Antonia degli Uberti, dalla quale ebbe portati in dote tutti i feudi di casa Uberti; un Nicolò, dell’ordine dei Minori, fu arcivescovo di Palermo nell’anno 1380; un Giovanni Montaperto e Abbatellis fu vescovo di Mazzara; un Giacomo fu senatore di Siracusa negli anni 1416, 1425, 1427;
un Antonio, milite, fu luogotenente di maestro giustiziere nell’anno 1431; un Antonello fu castellano di Girgenti nel 1479; un Pietro fu deputato del Regno nel 1499 e forse egli stesso fu quel Pietro Montaperto che, con privilegio dato a 20 dicembre 1522 esecutoriato a 23 agosto 1523, venne elevato all’eccelsa carica di pretore di Palermo; un Nicolò, barone di Raffadali, fu capitano di giustizia di Palermo nell’anno 1545 e nel 1562-63; un Pietro, con privilegio dato a 10 aprile 1599 esecutoriato a 14 gennaio 1600, ottenne la concessione del titolo di marchese; un Nicolò, con privilegio dato a 22 giugno esecutoriato a 27 agosto 1608, ottenne il titolo di marchese di Montaperto; un Pietro fu senatore di Palermo negli anni 1615-16, 1633-34; un Giuseppe-Nicolò Montaperto e Spucches, marchese di Montaperto, cavaliere dell’ordine di S. Giacomo, maestro di campo della sergenzia di Girgenti, vicario generale del regno, pretore di Palermo negli anni 1653-54, 1661-62, con privilegio dato a 1 maggio esecutoriato a 24 ottobre 1650, ottenne la concessione del titolo di principe di Raffadali; un Francesco principe di Raffadali, fu capitano di giustizia in Palermo negli anni 1681-82 e pretore nel 1682-83;
un Domenico, marchese di Montaperto, fu capitano di giustizia in Palermo nel 1688-89 e pretore nel 1689-90; un Ottavio, principe di Raffadali, fu capitano di giustizia in Palermo negli anni 1702-3, 1707-8, pretore nel 1711-12, e deputato del Regno nel 1714; un Bernardo, principe di Raffadali, fu capitano di giustizia nel 1731-32 e pretore nel 1742-43, deputato del regno nel 1741, 1758; un Raimondo fu giurato di Girgenti nel 1745-46 e capitano di giustizia della stessa città nel 1761; un Antonino, dei principi di Raffadali, fu duca di Sant’Elisabetta, ministro in Polonia nel 1757, plenipotenziario a Vienna nel 1767, ambasciatore in Spagna nel 1770, cavaliere degli ordini di San Gennaro e dell’Aquila bianca, ecc.; un Salvatore, principe di Raffadali, fu gentiluomo di camera di re Ferdinando IV, maggiordomo della regina di Spagna, plenipotenziario presso la corte di Danimarca, cavaliere degli ordini di S. Gennaro, di Malta e del Toson d’oro, Grande di Spagna; un Giuseppe fu capitano di giustizia di Girgenti nel 1799-800; un altro Salvatore (nipote del precedente) a 20 giugno 1806 ottenne investitura del principato e terra di Raffadali, a 6 settembre 1809 del marchesato e terra di Montaperto, della terra di Sant’Elisabetta e della baronia di Calamonaci, a 24 dicembre 1783 aveva ottenuto investitura del titolo di duca di Sant’Elisabetta, fu marito 1° di Antonia Calascibetta, per la quale passò in casa Montaperto il titolo di duca di San Nicolò, e 2° di Carolina Reggio.
Fu padre di Bernardo, che, qual principe di Raffadali, sedette come Pari al Parlamento del 1848 e fu padre di Antonia riconosciuta, con lettere patenti dell’11 luglio 1899, nel titolo di duca di S. Nicolò e, con lettere patenti del 24 novembre 1901, nei titoli di principe di Raffadali, duca di Sant’Elisabetta, marchese di Montaperto, barone di Calamonaci, signore dello stato e terra di Raffadali, signore della terra di Sant’Elisabetta.
Arma: d’azzurro, a quattro sbarre alternate da nove rose, poste 1.2.3.2.1; il tutto d’argento. (Fonte:Nobiliario di Sicilia)
Contenuto aggiornato il 27/09/2022
:: Pagine correlate ::
Fondazione di Castrofilippo La famiglia Cicala La famiglia La Farina La famiglia Monreale Storia e Cultura