
Bibliografia
Pubblicazioni di autori Castrofilippesi
[In ordine alfabetico di Autore] (Recensioni di Lillo Cinquemani)

Amore silente
Ferrante Paolo (2010)
Paolo Ferrante nasce il 7 dicembre 1955 a Castrofilippo (AG) dove trascorre la primissima infanzia. Il curriculum scolastico lo vede impegnato in diverse città d'Italia: Castrofilippo, Riccione, Favara, Agrigento, Palermo e infine Roma dove ha conseguito il Dottorato in Sacra Teologia e la Specializzazione in Mariologia presso la Pontificia Facoltà "Marianum". Oggi insegna Religione presso l'I.I.S. "L. Cobianchi" di Verbania (Piemonte). La promessa fatta alla madre morente di dedicarle un libro di poesie, lo spinge a editare questa sua prima raccolta, "Amore Silente".
(Aletti Editore per la collana "Gli Emersi", Pag.66)

Laogai. Una mostra a Verbania sui gulag cinesi
Ferrante Paolo (2009)
Questo libro denuncia con tutta la forza delle immagini e delle parole l'esistenza del Laogai. Parla dei campi di concentramento, in Cina ne esistono circa 1.422 dove sono rinchiuse milioni di persone. Nei Laogai si è accertato che ne siano morte 27milioni. Difficile spiegare in poche righe il contenuto di questo libro.
(Edizione Alberti Pag. 2.244)

La Pietà Mariana nella Diocesi di Agrigento
Ferrante Paolo (1991)
(dal Concilio di Trento alle soglie del Concilio Vaticano II)
L'autore porta un notevole contributo alla storia della pietà verso Maria nella Diocesi di Agrigento. Da un punto di vista cronologico la ricerca parte dal concilio di Trento per giungere alla vigilia del Concilio Vaticano II. Giustamente si preoccupa di delineare l'insegnamento dottrinale della mariologia negli anni che sono oggetto della sua ricerca. Il discorso passa quindi alle vicende storiche della diocesi di Agrigento: l'influsso bizantino, arabo, aragonese... Queste dominazioni hanno profondamente influito sulla religiosità popolare dei fedeli. Con puntigliosa cura l'Autore ha redatto un minuzionso elenco delle chiese, delle parrocchie, dei conventi, dei monasteri dedicati alla Vergine Maria; nonché un elenco delle congregazioni, confraternite, pie unioni, società ed altre istituzioni ad Essa dedicate. Basandosi su queste minuzionse ricerche, Ferrante tenta, con successo, un'analisi più approfondita della storia della pietà mariana. Ci ricorda i titoli mariani dominanti, le feste e gli usi più significativi e, a conclusione della sua indagine, può affermare come emerga la fede del popolo agrigentino verso Maria. È una fede forse viziata dalla ricerca del miracoloso, del magico e del tradizionalismo, tuttavia è una fede che non si esaurisce nella sola liturgia, ma sa proporre altre forme di pietà: è una fede che si radica nella vita di ogni giorno. Tutto il materiale che l'autore ha raccolto merita di essere valorizzato; la sua ricerca può essere una proficua base di partenza per altri studiosi.
Fotocomposizione e stampa T. Sarcuto, Agrigento 1991 (Pag.253)

Tanzania. Un paese e una missione
Ferrante Paolo (1999)
Il grido più acuto che viene a noi dalle terre di missione è il silenzio della povertà e del sangue innocente.
Questo libro sulla Tanzania e sulla missione di Ismani mostra la bellezza di un "dialogo di vita" che si è instaurato tra la Chiesa di Ismani e la Chiesa e la società di Agrigento.
C'è una presa di coscienza diretta della realtà africana da parte agrigentina e c'è una presenza dei tanzaniani in Sicilia, con viaggi, incontri, corsi di studio. Si chiama "gemellaggio" ma la parola più adatta è "fraternità". Un'esperienza che è stimolo ed esempio per tante Chiese locali italiane.
(Editrice Missionaria Italiana, Citta' di Castello 1999, pp. 224)

La Missione di Ismani (o Isimani)
Ferrante Paolo (1998)
La Missione di Ismani (o Isimani), in Tano Siracusa, Catholic Mission Isimani, Centro Culturale Pier Paolo Pasolini, Agrigento 1998, pp. 59-68.
E' una pubblicazione realizzata con il contributo dell'Assessorato Regionale dei Beni Culturali, Ambientali e della Pubblica Istruzione. Raccoglie le foto realizzate da Tano Siracusa a Ismani, missione Cattolica situata nel cuore della Tanzania (Africa), con l'intento di farle visionare a molti soprattutto nelle scuole e raccogliere fondi per l'adozione culturale a distanza di ragazzi/e per la frequenza della scuola superiore nonché per contribuire alla realizzazione della Biblioteca scolastica di Ismani. Le immagini del villaggio, dei ragazzi, della gente, degli operatori e di quelle realtà africane ci aiutano a comprendere meglio quella terra e a prendere coscienza degli obblighi che l'occidente ricco ha verso quei popoli. I testi che precedono e seguono la sequenza fotografica sono di Vito Bianco, Paolo Ferrante, Maurizio Masone e Tano Siracusa. Ferrante, essendo vissuto tra quella gente per quattro anni, ci presenta la missione di Ismani, in particolare la sua geografia, i villaggi, i mezzi di sussistenza, i servizi sanitari e le scuole ivi presenti.